Risparmiare Energia – terza puntata – Veicoli e Traffico stradale

Risparmiare Energia – terza puntata – Veicoli e Traffico stradale


Si è già osservato -in altre sezioni del presente lavoro- come molte delle attività umane che interagiscono con l’ambiente vitale siano il traffico dei veicoli stradali ed il riscaldamento invernale degli edifici; poi molte attività produttive che utilizzano impianti termici o motori a combustione, per lavorazione o trasformazione; ed anche attività edili, e di servizio pubblico. Nel presente e nei prossimi capitoli sul Risparmio Energetico vogliamo focalizzare questi argomenti.

 

Risparmio Energetico nei Veicoli stradali – Traffico

# Utilizzare autovetture troppo potenti e sovradimensionate rispetto alle nostre reali necessità è fonte di maggiori consumi di carburante, con conseguente eccesso di scarichi inquinanti e CO2 prodotti dai motori. Acquistare un autoveicolo da otto posti (che utilizzeremo pochissime volte a pieno carico) per una mobilità individuale 350 giorni l’anno… non è ecologico e costa quattrini inutilmente! Così come lo è l’auto potente utilizzata solo in città. Sarebbe il caso di considerare quel che davvero ci serve, e mettere BASSO CONSUMO e PRODOTTI di SCARICO RIDOTTI al primo posto nelle priorità di scelta del veicolo, ricorrendo magari alle più pratiche vetture utilitarie.

# La persona che acquisti un veicolo dotato di motore a combustione interna (a benzina o gas, o Diesel a gasolio) fatica ad avere dati sufficienti sul consumo e sugli scarichi inquinanti. Normalmente li si verificano in seguito durante l’utilizzo del mezzo, anche per la loro dipendenza dallo stile di guida del conducente. Soprattutto per utilizzi extraurbani in autostrada, dove le velocità sono evidentemente più elevate, è conveniente informarsi sul coefficiente di resistenza del veicolo nell’aria: dev’essere il più basso possibile per avere meno resistenza alla penetrazione nell’aria e dunque minor consumo di carburante; perché la resistenza aumenta in proporzione con l’area frontale del veicolo e col quadrato della velocità, mentre diminuisce al diminuire del coefficiente di resistenza.

Attenzione poi ad elementi aggiunti (come porta-pacchi e porta-sci e bauli, e pacchi o sci o biciclette sul tetto auto): fanno aumentare la resistenza ed i consumi di carburante. Dunque montarli solo in caso di necessità.

# Indipendentemente dal modello di veicolo utilizzato, i suoi normali consumi di carburante possono ridursi anche di parecchio con uno stile di guida più corretto. La guida nervosa ed aggressiva sfocia irrimediabilmente in maggior consumo: non solo  consumo di carburante e di olio motore, anche di elementi meccanici del veicolo quali freni e frizione e pneumatici. Ne parleremo in un capitolo a parte, prossimamente.

# Pensare ad un veicolo a motore elettrico nel momento di sostituire la vecchia auto è una possibilità sempre più attuale: significherebbe spostarci senza produrre gas di scarico, a vantaggio dell’aria respirabile; se poi la corrente elettrica di ricarica arrivasse da fonti rinnovabili o dai pannelli fotovoltaici di casa nostra… ecco anche il non-produrre surplus di CO2. La diffusione di colonnine pubbliche di ricarica delle batterie si svilupperà adeguatamente quando si vedrà aumentare l’interesse per i veicoli elettrici. Ma intanto è già possibile dotarsi di ricarica domestica al proprio domicilio. In alcuni paesi si trovano già punti di ricarica nei parcheggi, ed anche ai supermercati e nelle aree di sosta autostradali.

Il veicolo elettrico sarebbe importantissimo per ridurre drasticamente le sostanze che vanno nell’aria dagli scarichi dei motori tradizionali a combustione interna (benzina o diesel che siano). Tra l’altro le misure di contenimento del traffico urbano diventeranno prevedibilmente più pressanti in futuro: il veicolo elettrico non sarebbe soggetto agli stop per la protezione dell’aria cittadina e garantirebbe l’utilizzo a chi non ne possa fare a meno per mancanza di alternativa.

# Affidarsi ai mezzi pubblici di trasporto o ad autovetture in multiuso sarebbe un ulteriore aiuto per ridurre sia il CO2 immesso in atmosfera dai motori a combustione sia le sostanze inquinanti scaricate; non parliamo poi dell’utilizzare la bicicletta o camminare per i più brevi tragitti (con vantaggio anche per la forma fisica; senza poi impazzire per il parcheggio)… ma qui ci si scontra anche con la bontà dei mezzi pubblici e con l’incolumità fisica personale e col respirare i gas di scarico di chi non limiti l’uso del veicolo personale… argomenti un po’ controversi!

 

fine terza puntata – vai alla quarta

Legenda:   in carattere “Times” gli appunti del 2007; in carattere “corsivo” gli aggiornamenti 2018;

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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