L’immagine che lascia  il COP 28

L’immagine che lascia il COP 28


Abbiamo assistito ad una edizione molto discussa (e discutibile) del Congresso mondiale sullo Stato della Terra, il COP 28 tenutosi negli Emirati Arabi, terre di petrolio.

Gli accordi presi, con l’ormai tradizionale firma condivisa del Documento finale e con l’applauso entusiasta dell’Assemblea, da alcuni congressisti sono stati giudicati “storici”, di portata pari a quella del COP 21 di Parigi 2015. Entrando tra le pieghe delle decisioni assunte quel giudizio si rivela piuttosto superficiale e non fondato.

L’opposizione dei Paesi produttori ed esportatori di petrolio ha impedito la più efficace presa di posizione che si basasse sulla realtà scientifica del surriscaldamento terrestre e dei conseguenti Mutamenti del Clima, dunque la necessaria graduale totale ELIMINAZIONE di petrolio e gas e carbone quali fonti di energia.

Cosa si è deciso di fare dunque? Sinceramente si potrebbe dire che sono stati messi molti ingredienti nella pentola, con l’intento di migliorare il gusto della pietanza. Si invita alla sola RIDUZIONE dell’utilizzo dei combustibili fossili nei sistemi energetici nazionali, con l’avvertenza che la riduzione vada effettuata in modo razionale, affiancandola ad una serie di provvedimenti collaterali quali le tecniche di captazione e stoccaggio nel sottosuolo dell’anidride carbonica, poi il ricorso ad un maggior impiego di energia nucleare da fissione. Tutto nella misura necessaria e sufficiente per azzerare le emissioni di gas serra entro l’anno 2050, limitando così a + 1.5 °C il surriscaldamento terrestre rispetto al periodo pre-industriale. Bisognerà verificare l’efficacia operativa di una tale prospettiva, tuttavia …

… tuttavia giudicarla “storica” appare veramente eccessivo. Anche perché non contiene obblighi, si tratta di un puro invito, un invito rivolto ai Paesi firmatari del documento in vista delle loro future pianificazioni energetiche nazionali. Non trattandosi di un obbligo mancano sia il controllo giuridico sia le eventuali penalità in caso di mancato rispetto.

Grave è che le Lobby dei combustibili fossili, del Petrolio in particolare, abbiano costretto ad accettare la prospettiva della semplice diminuzione di utilizzo, sostituendola a quella del graduale abbandono totale; facendo addirittura passare per buono il messaggio che non tutta la combustione dei fossili sia responsabile del Riscaldamento terrestre e dei conseguenti mutamenti del Clima. Insomma si è accettato che un utilizzo più moderato dei fossili non sia grave per il surriscaldamento, tesi totalmente antiscientifica e falsa!

L’applauso finale del Congresso alla firma del documento ci pare contrastare con la volontà della ragione, anche con le certezze degli studi scientifici.

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

ti potrebbe interessare anche

LEAVE A COMMENT

parlare di energia

parlare di energia

i nostri temi

i nostri temi

i nostri temi

tutti i nostri articoli

powered by

powered by