Acqua e mutamento del Clima

Acqua e mutamento del Clima


L’unico aspetto positivo del problema di scarsità d’acqua in parecchie zone d’Italia nel luglio 2017 è che forse (il “forse” è d’obbligo!) contribuirà a focalizzare nelle persone la questione dei mutamenti climatici: che non sono certo tema da dibattito pro o contro, non sono tema ideologico da “votare” con una crocetta su SÌ esistono o su NO non-esistono; sono viceversa un dato di fatto, una realtà innegabile studiata scientificamente in parecchi dei suoi dettagli anche meno evidenti dello scioglimento dei ghiacciai o della desertificazione di zone fertili. Un certo negazionismo ancora presente in alcuni ambienti della Politica e degli Affari e dell’Informazione, ma anche in quelle persone che non si sforzano di approfondire la conoscenza personale, non è giustificato dai fenomeni in atto (si guardi almeno nelle sue grandi linee l’immenso studio internazionale di centinaia di fisici e chimici e meteorologi e glaciologi e biologi ed antropologi e matematici, che hanno lavorato indipendentemente per poi confrontare i loro risultati al livello delle Nazioni Unite – studio IPCC).

Il nodo del problema delle forniture d’acqua che scarseggiano ha sì delle pecche strutturali nell’ormai vecchio sistema idrico (nazionale,  comunale, privato …) e dei suoi gestori, ma oggi si sta evidenziando nella sua più grave limitatezza come effetto della questione climatica che provoca più lunghi periodi di siccità a sud delle Alpi. Dobbiamo prevedere periodi siccitosi sempre più frequenti nel prossimo futuro: dunque provvedere a rimodernare la rete idrica esistente, colmandone le falle e razionalizzando al meglio la distribuzione d’acqua per non disperderla inutilmente.

Non si tratta di un lavoro agevole. Per prima cosa il debito pubblico nazionale lascia ben poco margine a spese per progetti non programmati (lo vediamo nel caso di calamità naturali, anche in quel caso un lavoro strutturale di tutela del Territorio sarebbe necessario). Dunque si pone la necessità di reperire le risorse finanziarie, molto dipenderà dalle capacità dell’Economia reale e dalle scelte degli Amministratori di Stato.

  • Aldilà dei problemi di gestione, e restando nel campo del fenomeno dei Mutamenti del Clima, propongo due ottime panoramiche sulle acque e sui ghiacci nelle Alpi. Provengono dal sito web della RadioTV svizzera di Lingua italiana che ha voluto sentire alcuni studiosi dei fenomeni alpini. Ricordiamo che esiste un’ottima collaborazione tra gli studiosi della catena alpina dei vari Paesi coinvolti, dalle Alpi Marittime franco-italiane fino a quelle slovene.

http://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Ghiaccio-che-cola-9354202.html

http://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Un-clima-in-acque-agitate-9236851.html

  • Un ulteriore multiculturale approfondimento sullo stato delle Alpi, ed in particolare quello delle sue acque e dei suoi ghiacciai, lo si può trovare in ALPinSCENA, la rivista della CIPRA = Comissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (che rappresenta i sette singoli Paesi alpini). In particolare, dedicato allo stato delle acque, il n.98/2013 edizione italiana. Anche il n.3/2011 “Acqua e Mutamenti climatici”. La CIPRA si presenta in rete:

www.cipra.org   e   http://www.cipra.org/it/clima-energia

 

1° agosto 2017 –

ringraziamo RSI – RadioTV svizzera di Lingua italiana e Commissione CIPRA per i lavori divulgativi da loro realizzati e qui volentieri segnalati

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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