Risparmiare Energia – quarta puntata – Riscaldamento dei Locali

Risparmiare Energia – quarta puntata – Riscaldamento dei Locali


Nell’ottica del risparmiare energia per limitare la combustione fossile nociva all’ambiente vitale, un’altra grande categoria di macchine a combustione -oltre i motori automobilistici convenzionali già esaminati- è quella utilizzata nel riscaldamento invernale.

 

Risparmio Energetico nei mezzi di riscaldamento invernale – 1

Osservando la Storia si può capire come ci siamo riscaldati nei freddi mesi invernali delle varie epoche trascorse. È curioso vedere come gli antichi greci e romani già utilizzassero, almeno in palazzi e ricche abitazioni, muri e pavimenti con condutture interne per diffondere il calore prodotto dalla combustione del legname che veniva bruciato nelle cantine sottostanti. I nostri antenati si erano riscaldati prevalentemente bruciando legna o carbone di legna, almeno fino all’introduzione della macchina a vapore che permise il pompaggio dell’acqua e dunque la possibilità di penetrare nel sottosuolo per estrarre carbone fossile. Nei pochi secoli trascorsi dalla Rivoluzione industriale i nostri modi di riscaldamento hanno per lo più utilizzato la combustione, passando -parallelamente all’energia utilizzata per le macchine- dalla legna al carbone, poi agli altri combustibili fossili liquidi e gassosi (nafta, gasolio, kerosene, metano, …).

Con l’utilizzo dei combustibili fossili stiamo liberando in atmosfera CO2 e vapor d’acqua H2O, e altri gas quali metano CH4 ed ossidi di zolfo, che erano imprigionati da milioni d’anni nel sottosuolo: imprigionati nelle sostanze biologiche fossilizzatesi in tempi remoti e dunque sottratti ai cicli atmosferici delle ere geologiche antiche. A questi si aggiunge poi lo scarico di particelle e fumi che confluiscono nel particolato solido PM che inquina l’aria respirabile.

È utile notare come l’anidride carbonica CO2 proveniente dalla combustione del legname non sia un prodotto aggiunto in atmosfera, facendo parte di un ciclo chiuso comprendente le piante dei boschi e delle foreste: è la medesima CO2 del ciclo di vita arboreo e della degradazione naturale del legno morto. Tuttavia l’utilizzo di legna da ardere deve essere ben condotto (legna ben secca e bruciata in stufe adatte e seguendo metodi di carica e di accensione corretti) per evitare eventuali eccessi di fumosità che alimenterebbe il particolato solido PM nell’aria.

  • Significa che da quando utilizziamo massicciamente i combustibili fossili, particolarmente per fornire energia alle macchine e calore alle abitazioni, stiamo modificando in modo sensibile la composizione dell’Atmosfera terrestre: con le note conseguenze negative sull’accresciuto effetto serra e surriscaldamento atmosferico, cui seguono i mutamenti climatici.
  • Ogni combustione produce poi scarichi che contaminano più direttamente l’aria respirabile in forma di polveri e particolato PM, come abbiamo ampiamente illustrato e commentato precedentemente.

Volendo mettere l’accento sugli impianti per il riscaldamento degli ambienti di vita e di lavoro, notiamo che i metodi e gli apparecchi sono gradualmente migliorati per efficienza e per qualità degli scarichi. Possiamo facilmente osservare oggi la grande differenza dalle abitazioni che venivano riscaldate con stufe a legna e carbone almeno fino alla prima metà del ‘novecento: erano stufe di basso rendimento e non isolate producevano gas di scarico molto più inquinanti e che filtravano anche nei locali. Attualmente disponiamo di stufe singole ed impianti centralizzati -anche di teleriscaldamento- nettamente migliori per rendimento e pulizia, purtroppo non si è potuto arginare il continuo peggioramento dell’aria esterna alle abitazioni specialmente durante certe giornate invernali di “calma piatta” nelle condizioni atmosferiche… intanto le abitazioni sono nettamente aumentate e si sono addensate nelle città, raggiungendo ed annullando gli spazi periferici; poi si potrebbe osservare che un tempo venivano riscaldate solo la cucina ed il salotto (che in molte zone viene ancora chiamato “stúa” o “stüa” proprio per indicare il locale di soggiorno dotato di stufa) mentre oggi si riscaldano praticamente tutti i locali ed a temperature decisamente superiori: insomma ci siamo gradualmente abituati ad un miglior benessere abitativo che tuttavia alimenta conseguenze indesiderate nel mondo esterno. Senza dimenticare che la crescita esponenziale di popolazione produce altrettanto esponenziale aumento di scarichi nocivi.

 

Alcuni approfondimenti sulla combustione (con qualche rinvio a siti istituzionali per lo stato dell’aria)

Alcuni approfondimenti sulle interazioni con l’atmosfera ed il mutamento climatico

Alcuni approfondimenti sulle interazioni con l’aria respirabile

 

fine quarta puntata – modificata il 17 e 20 giugno

        vai alla quinta puntata

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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