Bilancio globale 3 – Möbius Lugano e Cultura digitale

Bilancio globale 3 – Möbius Lugano e Cultura digitale


Nulla si crea, tutto si trasforma – dalla cultura umanistica alla cultura digitale: interazioni ambientali
Contaminazioni con la Fondazione Möbius Lugano, un osservatorio di Cultura digitale

Digitando i tasti di un personal computer, scrivendo una e-mail, osservando le immagini mostrate da un monitor (anche tenuto in mano… miracolo! se solo torniamo indietro di pochi decenni), connettendoci all’istante con altre persone, parlandoci (apparentemente in forma gratuita) anche all’altro capo del mondo, facendoci condurre dalla programmazione automatizzata, eseguendo il pagamento di una fattura dalla cucina di casa, facendo scelte “personali” offerteci, immaginando (non ancora con chiarezza) un’intelligenza artificiale che ci toglierà tante incombenze intellettuali e fisiche (!?)… i modi cognitivi assumono un mondo impalpabile, leggero, cloud, un mondo altro scollegato dalla fisicità dei sensi… la percezione sensibile ci sfugge, …

… percezione corretta?

Per esercizio, torniamo a monte degli effetti impalpabili per i nostri sensi… osserviamo il bilancio globale della fisicità non virtuale dei grandi centri di calcolo, della gestione ed immagazzinamento dati, dell’ intelligenza artificiale prossima ventura (molto prossima, è già qui e non ne siamo sempre consapevoli)… quale l’impatto sulle future necessità energetiche di questi colossi del computing?

Ci avventuriamo sul sentiero del risolvere le negatività, supportare l’Ambiente vitale, massimizzare le potenzialità positive, ridurre l’attuale incidenza sul Pianeta che ci ospita: quell’incontrollata incidenza che si “sfoga” col Surriscaldamento terrestre e coi Mutamenti del Clima.

Ma nel momento nel quale gli eleboratori elettronici ci affiancano, e nel quale ci mettono a disposizione i mezzi più efficaci… in quello stesso momento si stanno nutrendo di enormi quantitativi di energia elettrica che va generata (quella sì fisicamente) da sempre nuove centrali di produzione che si può immaginare non potranno essere tutte alimentate da energie rinnovabili (o forse sì, vedremo cosa ci riserverà il futuro). Già conosciamo l’impegno delle macchine di raccolta e di elaborazione dei Big Data, dei centri di calcolo, i consumi energetici (pazzeschi!) per la gestione di “block chain” che proteggono le transazioni delle impalpabili monete virtuali… Domanda per chi lavora in questi campi, affascinanti ma non tanto evidenti per tutte le persone: “quanto sta impiegando il sistema in termini di energia utilizzata? e quanta altra energia sarà presumibilmente impiegata nel futuro prossimo che vede l’ingresso in scena di nuovi attori come l’intelligenza artificiale e la robotica industriale diffusa? facendo un bilancio energetico globale tra i vantaggi ricavabili e l’impegno necessario, sarà un bilancio positivo e a vantaggio della salvaguardia dell’Habitat nel quale l’Uomo Sapiente ha potuto nascere e svilupparsi?”.

Di più, pensiero crea pensiero in una corrente di riflessioni: “quale sarà la risposta del nostro io umano cosciente alle sollecitazioni impalpabili (non fisiche) di scelte fatte e personalizzate (per noi) dalle macchine? Le nostre capacità cognitive subiranno dei mutamenti? già la cultura umanistica si sta sgretolando… è bene? Non succederà che, via di questo passo, la tecnologia del futuro riuscirà nell’impresa fallita dai tanti -ismi di ogni fede politica e religiosa?”.

Possiamo rallentare un momento a riflettere? e se ampliassimo il concetto di Ambiente vitale -oltre le sue categorie naturali- ai modi della cognizione e dell’apprendimento?… magari aprendo lo sviluppo tecnologico in un processo culturale con scienziati cognitivi, con sociologi, con intellettuali umanisti, con poeti, …? non a caso Claudio Magris affermava con un suo saggio in Utopia e disincanto la bontà della Letteratura absburgica per aver raggiunto un giusto miscelamento di Cultura umanistica e Cultura scientifica.

Spesso si afferma “meglio prevenire che curare” perché non sempre la cura giunge in tempo. Cerchiamo di evitare che tanti entusiasti tecnici e scienziati dell’oggi si ritirino domani “in isolamento” come i Fisici di Friedrich Dürrenmatt. Non vorremmo che lo scrittore H. G. Wells avesse visto giusto nel suo romanzo La Macchina del Tempo, prevedendo l’umanità giacere in ottusa contemplazione, senza emozioni e senza reazioni, in attesa del richiamo di un invisibile “organo supremo”… che già Wim Wenders “c’ha preso” in Fino alla Fine del Mondo, con la macchina Cattura Sogni molto simile ad uno smartphone!

uno scritto a quattro mani di Rosella Donati e Giuseppe Donati

 

L’occasione per approfondire, per avere risposte ed eventualmente essere corretti o smentiti, è alle porte:

Fondazione Moebius Lugano, Cultura Digitale

Pare veramente un appuntamento utile e propizio: già frequentato in passato e consigliabile per la cura e l’approfondimento, oltre alla bella accoglienza. A Lugano (Cantone Ticino – Svizzera), nel nuovo Centro culturale LAC, si terrà venerdì e sabato prossimi 5 e 6 ottobre 2018 l’ormai tradizionale Premio Möbius -giunto alla 22-esima edizione- che presenta ed analizza lo sviluppo dell’editoria digitale e dei nuovi mezzi di comunicazione e di ausilio alle persone ed alle attività: “per ragionare su opportunità e rischi in relazione all’espansione della società digitale”, secondo gli intendimenti che si pone la Fondazione. Ancora, nel sito web della Fondazione Möbius Lugano <https://www.moebiuslugano.ch/Benvenuti> si afferma: “La Fondazione si propone di sviluppare iniziative volte alla divulgazione e alla valorizzazione dei grandi temi della cultura digitale nei suoi vari aspetti, soprattutto umanistici e artistici, che toccano tematiche di grande rilevanza per l’evoluzione sociale”.

L’introduzione alla manifestazione -nel segno di Möbius- è qui di seguito, con il programma scaricabile ed i relatori che interverranno ed il luogo da raggiungere:

<https://www.moebiuslugano.ch/Mobius-2018?MasterId=g1_176>

 

Approfondimento – da una serie di interessantissime conferenze organizzate congiuntamente da Fondazione Möbius e da Coscienza Svizzera (gruppo di riflessione per difendere e promuovere la molteplicità di Identità e di Cultura e di Lingua presenti nella Confederazione), ci sentiamo di proporre qualche veramente ottimo argomento:

sulla “conflittualità” non risolta tra Cultura umanistica e tecnologia, il Professor Lorenzo Tomasin, veneziano di nascita, pisano per formazione, ora docente e ricercatore in Filologia e Storia della Letteratura italiana nell’Università di Losanna.

sulle ricerche nell’Intelligenza Artificiale presso i laboratori IBM di Zurigo, una personalità di livello mondiale, il ricercatore e scienziato lariano (qualcuno in dialetto direbbe “laghé” nella zona del Lago di Como) Signor Alessandro Curioni, laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Qui a colloquio con Alessio Petralli di Möbius Lugano e di Nicola Colotti, giornalista scientifico presso la Radio Svizzera di Lingua italiana.

 

Pubblicato successivamenteAmbiente reale e virtuale si interconnettono – interazioni cognitive

Vai al quarto capitolo di “bilancio globale” – Reagire al Surriscaldamento terrestre

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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