Canicola – Ozono nell’aria – Siccità

Canicola – Ozono nell’aria – Siccità


Dall’ultima settimana di luglio, ed ancora oggi nei primi giorni di agosto 2018, stiamo vivendo giornate di Canicola accompagnate da elevate concentrazioni di Ozono nell’aria. No che non sia giusto farlo, tuttavia si nota come molta parte dell’Informazione si concentri principalmente sul dimostrare (oppure negare) che le attuali estreme condizioni siano conseguenza dei Mutamenti del Clima. In realtà, nella situazione di emergenza, sarebbero più utili dei bollettini regolari su come agire per limitare le conseguenze negative di calura ed ozono sul fisico delle persone.

Ricordare a scadenze regolari nei mezzi informativi alcuni accorgimenti tanto semplici quanto tradizionali, sarebbe di sicuro giovamento per tutti:

  • oscurare durante il giorno i locali con tapparelle e persiane, e chiudere le finestre, per limitare la soleggiatura ed evitare l’ingresso di aria esterna troppo calda;
  • aprire i vetri per arieggiare nelle ore notturne, quando le temperature esterne più basse raffrescano i locali;
  • evitare il più possibile attività fisica nelle ore più calde della giornata (soprattutto tra le ore 11 e le 18); le persone più sensibili al problema delle alte concentrazioni di ozono nell’aria -bambini e persone anziane e chi ha problemi cardiaci e respiratori- dovrebbe limitare lavori ed escursioni all’aperto e, nel caso, farlo in luoghi ombreggiati od in parchi o boschi;
  • bere molta acqua, almeno due litri al giorno, ed evitare pasti troppo eleborati preferendo alimenti freschi come frutta e verdura;

Canicola – negli ultimi anni, ricordiamo il 2003 e più recentemente il 2015 e 2017, i periodi di canicola estiva si stanno moltiplicando ed allungando. Accade che l’anticiclone atlantico si stabilizzi per periodi decisamente più lunghi rispetto al passato, richiamando con persistenza aria calda di origine africana nell’Europa mediterranea e continentale. La maggior durata del fenomeno meteorologico e la sua aumentata frequenza sono certamente un segno indicatore dei mutamenti climatici in atto.

Il fenomeno del 2003 era stato particolarmente duro anche perché non vi eravamo abituati (si parlava di una condizione che non si verificava da oltre un secolo). L’impreparazione ad affrontare quelle condizioni aveva procurato molti danni fisici soprattutto alle persone anziane, anche danni persistenti e fatali. Da quella lunga canicola del 2003 abbiamo imparato molto ma, purtroppo, assistiamo ad una intensificazione dei fenomeni di “caldo tropicale” aventi durata superiore ai 10 o 15 giorni, contrariamente a periodi non più lunghi di tre o quattro giorni cui eravamo abituati da tempi storici.

Il fatto che fenomeni climatici sempre più marcati ci stiano interessando da vicino dovrebbe indurci ad una maggior attenzione e volontà di conoscerli più a fondo: ad esempio focalizzando i perché del maggior Riscaldamento medio dell’Atmosfera terrestre e dei conseguenti Mutamenti del Clima; infine spingendoci ad una miglior attenzione ai nostri comportamenti, evitando di sprecare beni materiali ed energia… quando fosse possibile, risparmiarmiandoli o non consumandoli.

La difesa contro la calura eccessiva, che pare inevitabilmente destinata ad aumentare nel futuro, passa anche da mezzi meccanici come i condizionatori d’aria, soprattutto negli ambienti di lavoro e per le persone più sensibili fisicamente. Questo è certamente un problema sia per gli equilibri termici localizzati sia per l’aumento di impiego energetico che -in un’ottica globale- è prima causa del riscaldamento atmosferico e dei mutamenti del Clima. È un po’ come il cane che si morde la coda, e ne abbiamo recentissimamente parlato nel capitolo su raffrescamento di ambienti e isole di calore.

Ozono – la formazione di Ozono nell’aria è un fenomeno del tutto indipendente dalla canicola e dai mutamenti osservabili nel Clima; tuttavia ha effetti negativi che si sommano spesso a quelli dovuti alla calura e all’afa estive. In realtà l’ozono viene generato da una reazione fotochimica che si innesca quando gli ossidi di Azoto nell’aria -per lo più provenienti dal traffico motorizzato e da combustioni industriali- vengono fortemente irradiati dal sole nelle giornate estive. Per approfondire l’argomento ne avevamo parlato lo scorso anno in un capitolo dedicato ad Ozono e Salute. Purtroppo non sempre se ne parla adeguatamente, ma le importanti concentrazioni di Ozono nell’aria respirabile sono particolarmente nocive alla respirazione (provocando anche importanti affaticamenti fisici) in bambini ed anziani e persone con deficit respiratorio o cardiaco; poi a chi lavora all’esterno sotto il sole cocente.

Qualche accorgimento di base lo abbiamo indicato in apertura di articolo, ma il consiglio è quello di ascoltare con attenzione i migliori bollettini meteorologici o rivolgersi (per il territorio italiano) alle informazioni di ARPA esistenti in Rete regione per regione. In un motore di ricerca in Rete basta indicare <ARPA, nome della regione, stato dell’aria>. Per esempio, per la Regione Lombardia molto soggetta al fenomeno di accumulo d’Ozono:

http://www.arpalombardia.it/sites/qaria/_layouts/15/qaria/imodelli.aspx

Siccità – un altro fenomeno meteorologico col quale probabilmente dovremo imparare a convivere è la siccità dovuta a scarsa piovosità per lunghi periodi. Lo scorso anno 2017 le condizioni erano state particolarmente critiche in Italia, ed avevamo dato una panoramica dei problemi legati alla riduzione delle riserve idriche per gli acquedotti e per l’irrigazione agricola.

Negli scorsi giorni il problema si è ripresentato in molte zone alpine ed in zone coltivate a nord ed a sud delle Alpi. Addirittura si avanzava la possibilità di riportare anticipatamente a valle il bestiame che normalmente per l’estate viene condotto ad alte quote in malghe ed alpeggi: questo perché la mancanza di sufficienti precipitazioni piovose in giugno e luglio sta riducendo grandemente l’erba fresca dei pascoli. In agricoltura cominciano a manifestarsi difficoltà per l’irrigazione dei campi coltivati. Le condizioni negative si estendono anche nel Continente ed addirittura al Nord scandinavo, dove si stanno verificando problemi di fienagione e si deve ricorrere a foraggio importato.

La frequente ricorrenza dei periodi di siccità anche in luoghi normalmente ricchi d’acqua imporrà dei ripensamenti ed una maggior attenzione a non sprecare il prezioso liquido vitale. Già sono in corso ricerche e sperimentazioni in campo biologico ed agricolo per sviluppare metodi che abbisognino di minor acqua. Ma anche al livello famigliare dovremo ricordare di chiudere i rubinetti quando non sia strettamente necessario… forse ci siamo sentiti troppo sicuri o troppo ricchi, ed in molte città si utilizzano anche oltre 250 litri d’acqua giornaliera per persona! magari potremmo ricordarci di quando ci veniva insegnato di chiudere il rubinetto dell’acqua mentre puliamo i denti con lo spazzolino, riaprendolo solo per la risciacquatura.

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

ti potrebbe interessare anche

LEAVE A COMMENT

parlare di energia

parlare di energia

i nostri temi

i nostri temi

i nostri temi

tutti i nostri articoli

powered by

powered by