Codice rosso per la Terra

Codice rosso per la Terra


Per uscirne occorrerà finalmente attivare la cultura del fare positivo.

Cosa significa il nuovo allarme lanciato dall’ONU tramite l’Agenzia intergovernativa IPCC per il controllo del Clima terrestre? Dal punto di vista strutturale non ci sono sostanziali novità, ma vengono aggiornati tutti i dati che continuano ad affluire dai numerosi studi internazionali sullo stato della Terra: che dimostrano ancora una volta come le attività umane siano direttamente responsabili del surriscaldamento del Pianeta e delle conseguenti mutazioni del suo Clima atmosferico.

Niente di nuovo dunque? NO! Che nessuno pensi ad una tiritera rilanciata di anno in anno per tentare di condizionare la Politica e l’Economia ed anche le singole persone. NO! Questo allarme rosso contiene un elemento di novità estremamente grave: tutti i parametri descrittivi mostrano che le condizioni di surriscaldamento non si stanno modificando in contrazione come si vorrebbe, sono purtroppo in rapido aumento e si comincia a dubitare che eventuali interventi sul nostro modus vivendi possano incidere così tanto come ottimisticamente si pensava; viceversa nasce la paura che non si riuscirà a contenere nella misura desiderata il surriscaldamento medio terrestre! con il Trattato di Parigi si puntava a contenerne l’incremento in 1.5 gradi centigradi per la fine del secolo, ma la sfida pare già fallire e solo realizzando progetti rapidi e ben solidi potremo al massimo limitare il peggioramento a +2 gradi di riscaldamento medio.

Che dire? gli allarmi giungevano già almeno dal 1992, dalla Conferenza di Rio de Janeiro sullo Stato della Terra. Poi si consolidarono nel trattato di Kyoto nel 1997, per lo più inascoltati dal punto di vista pratico. Si era cercata una concertazione d’intenti in ben 25 successive Conferenze, passando per il COP 21 di Parigi nel 2015 quando fu accettato un Trattato ampiamente condiviso, ma se ne discuterà ancora tra qualche mese al COP 26 in Scozia.

Alla fine -diciamolo come provocazione- non è neppure scandaloso che poco si sia fatto concretamente! I ritardi, le opposizioni, le negazioni, l’immobilismo delle azioni incompiute… non sono che lo specchio della complessità del Mondo, regolato da interessi economici particolari, da condizioni geo-politiche difficilmente malleabili, infine dal diffuso disinteresse per un bene comune quali sono le condizioni di vita sul Pianeta.

Ora si afferma ancora una volta la necessità assoluta del fare presto le modifiche necessarie. Ma sono modifiche impossibili da realizzare in tempo zero, e di tempo ne abbiamo sprecato tanto,  ma tanto!… da quando nel 1973 la Crisi Petrolifera ci aveva dato un primo segnale che stavamo correndo in modo pericoloso verso l’infarto. Ora ci siamo.

Ci saranno ancora tanti scettici? tanti complottisti? tanti che negano la realtà? tanti che continuano a cavalcare l’onda dei personalismi? Liberiamoci dalle catene mentali e attiviamo la cultura positiva del fare concreto. Proviamoci!

 

di Giuseppe Donati

 

P. S.: ecco alcuni contenuti informativi ben fatti, ringraziando pubblicamente la RSI radio e televisione della Svizzera di Lingua italiana:

Codice rosso per il Pianeta

Mutamenti accelerati

e, come elemento di comparazione, vedi anche due nostri pensieri del 20 ottobre 2018 e del 23 gennaio 2020.

Giuseppe

Studi: Liceo Scientifico Legnano; Ingegneria Meccanica – Politecnico di Milano. Progettista e ideatore di meccanismi ed attrezzature oleo-pneumatiche, impianti automatici e robot meccanici industriali.

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